Bach
La famiglia Bach aveva origini slovacche ma visse stabilmente in Turingia, una regione della Germania centrale. Il termine “bach” nelle lingue germaniche orientali significa “ruscello, torrente” (significato oggi acquisito nel tedesco moderno), in zigano “musicista ambulante” e il caso volle che in Turingia il cognome della loro famiglia fosse associato al concetto di musicista. Anche se è poco probabile che la gente del luogo conoscesse il significato in lingua originale, la famiglia era famosa per la grande quantità di musicisti (se ne contano circa 50) di cui era composta e di conseguenza la fama li precedeva in ogni luogo.
Nel 1735 Bach stesso realizzò la genealogia della sua famiglia, completata dal figlio Carl Philipp Emanuel, e assemblò una raccolta della musica composta dai suoi avi. La famiglia Bach non lasciò mai la Turingia fino a quando i figli di Johann Sebastian Bach, a partire dal Settecento, cominciarono a viaggiare. Il capostipite della famiglia fu Hans Bachm che nel XVI secolo (e precisamente attorno al 1561) visse tra Gotha e Arnstadt. Seguirono tre generazioni Bach: suo figlio Veit (Vitus) Bach (1550-1619), che secondo la genealogia fu un fornaio e suonatore di cetra a Wechmar; suo nipote Johannes Bach I (1580-1626), soprannominato “der Spielmann”, cioè il suonatore, poiché fu il primo musicista professionista della famiglia; il pro-nipote Christoph (1613-1661) musicista; e il pro-pro nipote Johann Ambrosius, padre di J. S. Bach. Ambrosius era Konzertmeister di Arnstadt e violinista di un ensemble di professionisti nella sua città natale, Erfurt, e la sua fortunata unione con Maria Elizabeth portò alla luce otto figli di cui Johann Sebastian era il minore.
La famiglia di J. S. Bach era numerosa: il Maestro tedesco ebbe molti figli e si sposò due volte. La prima moglie, Maria Barbara, era ella stessa una Bach (figlia di Johann Michael Bach) ed era effettivamente la cugina di secondo grado di Johann Sebastian. Dal primo matrimonio nacquero 7 figli di cui solo 4 restarono in vita ma il matrimonio durò soltanto pochi anni per la precoce morte di Maria Barbara. La seconda moglie di Johann Sebastian Bach, Anna Magdalena, era una cantante professionista e durante la loro vita insieme misero al mondo 13 figli di cui solo 6 sopravvissero. Anna Magdalena, oltre ad essere compagna di vita, era anche partner professionale (i due coniugi si esibivano insieme a Köthen) allieva e assistente di Johann Sebastian (lo aiutava a copiare le sue composizioni).
J. S. Bach era molto orgoglioso della sua famiglia e a tal proposito scrisse in una lettera:
“sono nati tutti musicisti e io posso assicurare che potrei già formare un’ensemble vocale e strumentale con l’intera famiglia, in particolare mia moglie canta bene, è un soprano chiaro, e mia figlia anche”.
Il cugino del padre di Johann Sebastian, un certo Johann Christoph, è stato suo precursore e infatti a lui è stato attribuito il mottetto Ich lasse dich nicht (BWV159a) la cui paternità era stata data per molto tempo al Nostro. Inoltre, il maestro di Eisenach ammirava moltissimo Johann Ludwig, altro discendente di Veit Bach, e lo omaggiò copiando 12 delle sue cantate.
Dopo la famiglia del noto compositore, le successive generazioni si avvicenderanno fino al 1871, anno di morte dell’ultima discendente diretta, Carolina Augusta Wilhelmine; esistono tuttavia dei discendenti per parte di madre. Ma se la genealogia familiare si è interrotta, il nome della famiglia Bach rimarrà imperituro nella storia della musica.
tradotte musicalmente, le lettere B-A-C-H compongono la seguente sequenza di note:
si♭ – la – do – si naturale
che secondo il sistema di nomenclatura tedesco prevede due diverse lettere per il si♭ e il si naturale, cioè la B e la H. Queste note furono usate per prime da Bach stesso come una sorta di firma all’interno di alcune sue composizioni. Lo troviamo, infatti, usato come soggetto dell’ultima fuga de L’arte della fuga (Die Kunst der Fugue), rimasta incompelta, e nell’ultima delle Variazioni canoniche sul corale "Vom Himmel hoch,da komm ich her" (BWV 769). Successivamente, molti impiegarono questa sequenza musicale per omaggiarlo, a partire da uno dei suoi figli che la inserì in una fuga in fa maggiore. Seguirono poi molti compositori dall’epoca romantica fino ai giorni nostri scrissero nel nome di Bach: basti ricordare Robert Schumann, con le sue Sei fughe (Op. 60), Franz Liszt e Max Reger, che scrissero entrambi una Fantasia e Fuga sul tema B-A-C-H , Ferruccio Busoni con la sua Fantasia contrappuntistica, Alfredo Casella con Due ricercari sul nome B-A-C-H, Bruno Maderna B.A.C.H. Variationen, Arvo Pärt con Collage over B-A-C-H, Ennio Morricone con Varianti per Ballista Antonio Canino Bruno.
Bibliografia
DANIEL R. MELAMED, MICHAESL MARISSEN, An Introduction to Bach Studies, Oxford university press, New York, 1998.
CHRISTOF WOLFF, Johann Sebastian Bach: The learned musician, W. W. Northon & Company, New York, 2001.
WIKIPEDIA, Bach family, Url. https://en.wikipedia.org/wiki/Bach_family, (ultimo accesso 15/07/2021).
WIKIPEDIA, Tema Bach, Url. https://it.wikipedia.org/wiki/Tema_BACH, (ultimo accesso 15/07/2021).